I nostri filati
Cashmere
Quali sono le caratteristiche delle capre che producono cashmere?
La capra del cashmere è una razza caprina che produce lana cashmere, derivante dal sottomanto invernale: questo sottomanto, composto da fibre finissime ed estremamente soffici, cresce all’ombra del pelo “giornaliero” più lungo e grossolano, che, al contrario, si accorcia con il tempo. Il sottomanto è associato a un ulteriore rivestimento esterno di pelo ruvido: un cappotto, insomma, che dura tutto l’anno.
Le capre si trovano sull’altopiano dell’Alashan, e producono il “cashmere Alashanzuoqi”, un cashmere bianco, il migliore in quanto a lucentezza, morbidezza e lunghezza della fibra. Dovete sapere che esistono tre tipi di qualità del cashmere: al primo posto il “white” cashmere, al secondo posto il “grey” cashmere e al terzo posto il “brown” cashmere.
Quali sono le caratteristiche delle capre che producono cashmere?
La capra del cashmere è una razza caprina che produce lana cashmere, derivante dal sottomanto invernale: questo sottomanto, composto da fibre finissime ed estremamente soffici, cresce all’ombra del pelo “giornaliero” più lungo e grossolano, che, al contrario, si accorcia con il tempo. Il sottomanto è associato a un ulteriore rivestimento esterno di pelo ruvido: un cappotto, insomma, che dura tutto l’anno.
Le capre si trovano sull’altopiano dell’Alashan, e producono il “cashmere Alashanzuoqi”, un cashmere bianco, il migliore in quanto a lucentezza, morbidezza e lunghezza della fibra. Dovete sapere che esistono tre tipi di qualità del cashmere: al primo posto il “white” cashmere, al secondo posto il “grey” cashmere e al terzo posto il “brown” cashmere.
Dopo la sua lavorazione, la fibra del cashmere Alashanzuoqi può raggiungere una lunghezza di 36-38 mm, garantendo un’estrema resistenza, oltre che un’eccezionale qualità.
Vi state chiedendo il perché queste capre abbiano un pelo così pregiato? è tutta una questione di clima! L’altopiano dell’Alashan è caratterizzato da temperature piuttosto basse, soprattutto in inverno, e le capre stanziate in questa zona, per proteggersi, sono riuscite a sviluppare questa peluria estremamente calda e resistente.
Come si lavora il cashmere?
Il prelievo del cashmere avviene in primavera.
Quando il clima si fa più mite, i pastori prelevano il sottomanto dalle capre mediante “pettinatura”, ovvero utilizzano un pettine ad uncino per andare a raccogliere la parte più pregiata del pelo. Questo processo è totalmente innocuo per gli animali: essi vengono accarezzati dal pettine nelle parti del sottogola e del sottopancia, dove le fibre sono più dense, compatte e morbide.
Come si lavora il cashmere?
Il prelievo del cashmere avviene in primavera.
Quando il clima si fa più mite, i pastori prelevano il sottomanto dalle capre mediante “pettinatura”, ovvero utilizzano un pettine ad uncino per andare a raccogliere la parte più pregiata del pelo. Questo processo è totalmente innocuo per gli animali: essi vengono accarezzati dal pettine nelle parti del sottogola e del sottopancia, dove le fibre sono più dense, compatte e morbide.
Pettinatura
Durante la pettinatura i ciuffi di cashmere vengono raccolti, le parti più grezze vengono eliminate e le parti restanti vengono divise per colore, in modo che la lavorazione successiva sia più uniforme.
Il particolare che rende ulteriormente prezioso il cashmere è che da una capra Hicarus si ottengono circa 150-200 grammi di sottomanto ogni anno, rispetto ai due chili del mantello esterno.
Degiarratura
La fase successiva alla pettinatura è la “degiarratura” ma, prima di questo passaggio, il cashmere viene lavato con dell’acqua calda, per eliminare eventuali residui di polvere o altri elementi contaminanti e, dopodiché, le fibre pulite vengono asciugate tramite un’essiccatore.
La degiarratura è la fase che permette di rimuovere le cosiddette “giarre”, tipiche impurità presenti nella materia prima che, in fase di raccolta, rimangono mescolate alle fibre di cashmere.È un’operazione lunga e minuziosa ma determinante nel garantire una materia prima di alta qualità.
Degiarratura
La fase successiva alla pettinatura è la “degiarratura” ma, prima di questo passaggio, il cashmere viene lavato con dell’acqua calda, per eliminare eventuali residui di polvere o altri elementi contaminanti e, dopodiché, le fibre pulite vengono asciugate tramite un’essiccatore.
La degiarratura è la fase che permette di rimuovere le cosiddette “giarre”, tipiche impurità presenti nella materia prima che, in fase di raccolta, rimangono mescolate alle fibre di cashmere.È un’operazione lunga e minuziosa ma determinante nel garantire una materia prima di alta qualità.
Filatura
La terza fase è la “filatura”.
Durante questo processo le fibre di cashmere vengono unite e ritorte insieme, per creare il filo, che successivamente andrà arrotolato attorno alla rocca.
Nella filatura è possibile ritorcere insieme due o più fili.
In questa fase è importante non avere contaminazioni con altre fibre o colori.
Tessitura
La quarta e ultima fase è la “tessitura”.
Le rocche ormai complete vengono inserite in filatoi che intrecciano i filati ad angolo retto, in due serie distinte, per dare vita ad un tessuto.
In quest’ultimo processo la qualità della materia prima è un fattore importantissimo: più lunghe sono le fibre, più il filato sarà forte e avrà maggior resistenza al pilling.
Tessitura
La quarta e ultima fase è la “tessitura”.
Le rocche ormai complete vengono inserite in filatoi che intrecciano i filati ad angolo retto, in due serie distinte, per dare vita ad un tessuto.
In quest’ultimo processo la qualità della materia prima è un fattore importantissimo: più lunghe sono le fibre, più il filato sarà forte e avrà maggior resistenza al pilling.
Etica
La nostra materia viene ricercata con integrità, per sostenere la massima qualità dei prodotti, e per onorare la nostra posizione etica, con un genuino rispetto per la responsabilità sociale, la sostenibilità e l’ambiente.
Ci impegniamo ad utilizzare materie prime di provenienza responsabile, compreso l’uso di fibre derivate da animali, e garantiamo che tutti i peli d’origine animale siano ottenuti da fonti che mantengono i più elevati standard di benessere animale.
Lana Merino
Cos’è la lana merino?
La lana Merino – o Merinos – è una lana pregiata, tosata dalle pecore di razza Merino. La sua particolarità è che, a differenza di una classica lana, non “graffia” o “pizzica” e può essere indossata direttamente sulla pelle. Inoltre è fine, morbida e di qualità.
Il vello di pecora Merino è caratterizzato da peli morbidi, sottili e arricciati, che rendono questa fibra traspirante d’estate e isolante d’inverno.
Cos’è la lana merino?
La lana Merino – o Merinos – è una lana pregiata, tosata dalle pecore di razza Merino. La sua particolarità è che, a differenza di una classica lana, non “graffia” o “pizzica” e può essere indossata direttamente sulla pelle. Inoltre è fine, morbida e di qualità.
Il vello di pecora Merino è caratterizzato da peli morbidi, sottili e arricciati, che rendono questa fibra traspirante d’estate e isolante d’inverno.
Le qualità della lana merino
La lana Merino ha molti pregi: oltre a non pizzicare la pelle, come detto in precedenza, isola il nostro corpo dal freddo e dal calore perchè ha proprietà termoregolatrici: le fibre di Merino sono arricciate e hanno una struttura ondulata e, di conseguenza, le fibre sono molto “libere” incamerando aria, che trattiene il calore corporeo. L’arricciatura riduce anche i punti di contatto tra il materiale e la pelle, riducendo così la dispersione del calore. Inoltre, un capo fatto di questa materia mantiene la vestibilità e non perde di consistenza.
La fibra della lana Merino ha uno spessore pari ad un terzo della lana di pecora “normale”: quando le fibre piu spesse vengono a contatto con la pelle non si arricciano, irritando i follicoli piliferi e dando spesso un senso di fastidio. Le fibre di lana merino invece sono così fini che il loro tocco non è percepito come spiacevole ma come particolarmente confortevole.